Marco Bertozzi (Bologna, 1963) è filmmaker, storico del cinema e curatore di mostre d’arte cinematografica.
Dopo la laurea in architettura studia cinema al DAMS di Bologna, a Ipotesi Cinema (con Ermanno Olmi e Mario Brenta) e all’Università Paris 8. Continua gli studi post-dottorali all’Università Roma 3, dove sviluppa una serie di ricerche sui rapporti fra cinema e città e sul documentario italiano. Tra i suoi libri: “La veduta Lumière. L’immaginario urbano nel cinema delle origini”, 2001; “L’occhio e la pietra. Il cinema, una cultura urbana”, 2003; “Storia del documentario italiano. Immagini e culture dell’altro cinema”, 2008; “Recycled Cinema. Immagini perdute, visioni ritrovate”, 2012; “Documentario come arte. Riuso, performance, autobiografia nell’esperienza del cinema contemporaneo”, 2018, “L’Italia di Fellini. Immagini, paesaggi, forme di vita”, 2021.
Fa parte di quel gruppo di autori che, negli ultimi anni, contribuisce alla rinascita del documentario italiano, unendo all’interesse storico-teorico l’attività di filmmaker. Tra i suoi film: “Appunti romani” (2004, presentato al festival di Locarno e vincitore, fra gli altri, di Big Screen Exhibition, in Cina), “Il senso degli altri” (2007, vincitore del “Sole e luna International Doc Festival” di Palermo), “Predappio in luce” (2008, in concorso al Film Festival di Roma e vincitore dell’International Art Film Festival di Asolo), “Profughi a Cinecittà” (2012, con cui ha riportato alla luce la vicende del campo profughi negli studios romani), “Cinema grattacielo2 (2017, premiato, fra gli altri, al Biografilm di Bologna, al MAXXI di Roma e al Festival Internazionale Move Cine Arch.).
Intensa l’attività di promozione del documentario italiano con istituzioni come l’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, l’Associazione italiana documentaristi, il Premio Solinas Documentario per il Cinema e come conduttore di “Corto Reale. Gli anni del documentario italiano”, un programma in 27 puntate in onda su RAI Storia.
Ha insegnato Cinema al Centro Sperimentale di Cinematografia, all’Università Roma 3, all’Università Paris 8 Vincennes-Saint Denis, all’Università del Quebec di Montreal, alla Scuola di Cinema Gian Maria Volontè di Roma, al Conservatorio Internazionale di Scienze Audiovisive (CISA) di Locarno, e, attualmente, è professore ordinario di Cinema all’Università IUAV di Venezia. Ha pubblicato saggi di estetica e storia del cinema su riviste come Cinema&Cinema, Fotogenia, Bianco & Nero, La valle dell’Eden, Cinémas, Film Studies, Arts and Artifacts in Movie-Tecnology, Aesthetics, Communication, Quaderni del CSCI, Fata Morgana, Immagine, Studies in Documentary Film, e tenuto conferenze in diverse Università europee e nord americane. Ha svolto un’intensa attività di promozione del cinema italiano curando mostre ed esposizioni con Villa Medici – Accademia di Francia a Roma, la Cinémathèque québécoise di Montreal, il Festival International del Film di Amiens, il San Diego Italian Film Festival, il Festival Viva il Cinema! Journées du Cinéma Italien di Tour, la Cineteca di Rimini, il Museo M9 – Museo multimediale del Novecento.
Ha scritto vari saggi sull’opera di Federico Fellini, redatto “Bibliofellini” (la bibliografia internazionale sul regista, in 3 volumi), fatto parte del Consiglio direttivo della Fondazione Federico Fellini e co-curato, con Studio Azzurro e altri, la Mostra “Fellini 100 – Genio immortale” e il “Fellini Museum” di Rimini, inaugurato nel 2021. Nel 2022 ha meritato il Premio del Ministro della Cultura per la critica d’arte, assegnatogli dall’Accademia dei Lincei alla presenza del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nel 2023 ha diretto, con Alina Marazzi, la prima edizione di UnArchive Found Footage Fest, il festival dedicato al riuso creativo delle immagini d’archivio.